sabato 15 agosto 2009

RISPONDERANNO AL PREFETTO?













LA LETTERA SEGUENTE VENNE INVIATA ALLE AUTORITA' IN INDIRIZZO IL 27 AGOSTO 2008, QUASI UN ANNO FA.



GRAZIE ALLA BUROCRAZIA REGIONALE NULLA E' CAMBIATO!



in caratteri in grassetto color rosso le integrazioni e i commenti alla lettera.







Santuario Maria SS.ma
MATER ADONAI
96010 BRUCOLI (SR)
0931.981313
3471979657

AL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE NAZIONALE BERTOLASO
AL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONALE - PALERMO
AL CAPO DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE DELLA SICILIA ORIENTALE
AL DIPARTIMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE SIRACUSA
ALLA SOVRINTENDENZA BENI CULTURALI E AMBIENTALI DI SIRACUSA

Non avrei mai pensato di scrivere una lettera con questi toni e con questi contenuti, purtroppo, per la mancanza di dialogo – anche telefonico - sono costretto a farlo, anche se tardivamente.
Di fronte al terremoto del 1990 ci sono state due categorie di persone:
le prime, i terremotati veri con tutti i disagi provocati dal sisma;
le altre, le Istituzioni - Regione Siciliana in testa -, per le quali il terremoto è stato solo un “affare” e che dei disagi dei terremotati se ne sono più o meno apertamente infischiate, se a distanza di quasi diciotto anni una comunità aspetta di rientrare in possesso di ciò che le appartiene.
A distanza di 17 anni e 8 mesi dal terremoto (di mesi ne sono passati altri 12) mentre non tutte le ferite provocate da questo “piccolo” terremoto sono state risanate, una congrua parte dei soldi stanziati per la cosiddetta ricostruzione sono andati a finire in luoghi dove la forza distruttiva del sisma si era appena appena sentita.
Ma non c’è stato neanche il pudore (e la capacità) - da parte di talune Istituzioni di far sparire tali vergogne.
L’antico Santuario della Madonna di Adonai di Brucoli ne è un esempio.
Questo santuario di terremoti ne ha sopportati ben tre: 1693, 1848 e 1990.
L’ultimo di questi ne ha danneggiato la parte storicamente più interessante e importante: la sacra grotta, dove è situato l’antichissimo affresco della Madonna di Adonai.
Ci sono voluti “solo” dieci anni (dopo il terremoto) per metterlo provvisoriamente in sicurezza; altri sette per iniziare i lavori definitivi di restauro, e ora non si riesce a trovare il tempo e la volontà per riaprirlo benché siano passati ben quattro mesi dalla fine ufficiale dei lavori.
Il collaudo amministrativo è l’ultima calamità “non naturale” da superare. (il collaudo ha evidenziato che alcuni lavori non sono stati fatti a regola d'arte e in più si è scoperto che non era stato fatto il collaudo statico!!!)
Evidentemente per qualcuno (che non ha alcun interesse spirituale) la mancata riapertura del santuario non costituisce un problema.
Per gli impiegati dell’ex Genio Civile (oggi denominato Protezione Civile) il santuario Adonai è solo uno dei tanti fascicoli della 433/91;
Per la Sovrintendenza ai Beni culturali non è neanche un monumento di rilevante importanza (la prova è fornita dalla assoluta mancanza di conoscenza del sito e dalla mancata supervisione nella fase dei lavori),
per la direzione lavori si è trattato solo di un “vecchio edificio” da ristrutturare legato a qualche sostanziosa parcella;
per l’impresa che ha eseguito i lavori costituiva solo un cantiere con cui guadagnare.
A nessuna di queste quattro parti sopra elencate è passato per la mente che si tratta di un luogo vivo e vitale, frequentato durante tutto l’anno da decine di gruppi ecclesiali, ma grazie a loro quest’anno e questa estate abbiamo già privato del servizio spirituale del santuario diversi istituti di suore, numerosi gruppi parrocchiali, alcuni gruppi scout, e molto probabilmente all’ultimo momento dovremo dire di no (purtroppo è già accaduto e probabilmente accadrà anche quest'anno) anche ai 150 giovani che il 26 agosto dal santuario dell’Adonai avrebbero iniziato il tradizionale pellegrinaggio verso il santuario della Madonna delle Lacrime a Siracusa.
Abbiamo interrotto la celebrazione estiva che coinvolgeva le centinaia di persone che d’estate venivano a messa nel santuario.
Abbiamo sospeso anche le visite guidate per i tanti turisti e villeggianti che dagli alberghi vicini venivano a visitarlo.
E spero che la lista si fermi qui, perché il campo nazionale scout già prenotato per il mese di settembre rischia di saltare anch’esso. (nel 2008 è saltato e probabilmente salterà anche quest'anno)
Nel mese di settembre 2007, l’ing. Burgo, il responsabile unico del progetto durante uno dei suoi rarissimi sopralluoghi mi diceva: “Padre, i lavori sono molto avanti rispetto al previsto, probabilmente glielo potremo consegnare anche prima …..”, e forse per questo, la GSG di Agrigento, l’impresa aggiudicataria dell’appalto riduceva considerevolmente il numero degli operai.
I lavori sarebbero dovuti durare 12 mesi, come si evinceva dal grande pannello posto davanti al cantiere. Invece di mesi ne sono passati già 20 e il santuario è ancora lì che aspetta di essere riaperto e chissà in quali condizioni lo troveremo.
Lo stesso titolare dell’impresa la settimana prima (l’ultima di maggio 2008) che finissero i cosiddetti lavori di restauro mi disse di provvedere a stipulare il contratto per l’energia elettrica.
Cosa che ho fatto immediatamente, ma che, fino ad oggi, fine agosto 2008, non è potuta andare in porto perché l’impresa era morosa con l’Enel. (dall'agosto 2008 ad oggi il santuario sta pagano l'energia elettrica benchè non sia stato riconsegnato)
L’attivazione dell’energia elettrica è indispensabile per procedere al collaudo dell’impianto elettrico ed idrico, ma i tempi – ormai biblici - dell’ENEL non sembrano tenere in alcun conto le necessità dei cittadini.
Nel disperato tentativo di accelerare i tempi del collaudo e per la riapertura del santuario abbiamo ottenuto (pagando a vuoto ben 456 Euro) una fornitura straordinaria, ma l’impresa e la Protezione civile se ne sono andati in ferie.
Alla richiesta di poter utilizzare il Santuario per la festa della Madonna di Adonai del 5 agosto, l’impresa ha risposto sigillando il già chiuso cantiere con altri lucchetti, impedendo perfino di accedere al pozzo per dare acqua alle piante del santuario (probabilmente il piano di restauro prevedeva anche la totale distruzione dell’area verde).
Da un mese sta suonando ininterrottamente il sistema d’allarme antincendio (mal-tarato) ma ad Agrigento sede della GSG non lo sentono.
E mentre l’estate – il migliore periodo per la vitalità del Santuario - volge al termine, il Santuario rimane chiuso nella speranza che i vandali non ne approfittino e che topi e piccioni non se ne riapproprino.
Oggi si parla tanto di fannulloni, che dire di tutti coloro che da maggio ad agosto non riescono a far eseguire il collaudo di un edificio sacro i cui lavori di restauro sono teoricamente terminati?
(cosa dire oggi dopo altri 12 mesi?)



Distinti saluti.
Brucoli, 27 agosto 2008
Il Rettore
Sac. Prisutto Palmiro

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