sabato 28 novembre 2009

FINITO IL RESTAURO AL SANTUARIO ADONAI DI BRUCOLI














































Avviso ai lettori
Il post è corredato da alcune foto indicate nel testo
In fondo alla pagina trovate i corrispondenti links
Le immagini possono essere ingrandite


Alle ingiurie del tempo e del terremoto anche l’ingiuria del cosiddetto restauro.

Spesso l’uomo realizza delle opere illudendosi che queste durino infinitamente nel tempo.
Talune opere, è vero sfidano i secoli e i millenni (piramidi, templi, chiese, conventi). Ma il tempo e la natura, alla fine, se l’uomo non le difende, se le riprendono. La coltre di sabbia o di vegetazione talvolta non lascia passare neanche una generazione. Lo ha sperimentato anche il Santuario della Madonna Adonai: l’antichissimo ipogeo, dove i cristiani del III secolo avevano dipinto sulla roccia una delle più antiche immagini della Madre di Dio (foto 1), per dodici secoli è rimasto nascosto prima di essere casualmente riscoperto da un ragazzino che, per vivere, badava al bestiame.
Quante cose del passato abbiamo ritrovato dopo millenni, ad opera degli archeologi e degli studiosi, e che magari ancor oggi ammiriamo incantati.
Ma come facevano? E questi non avevano i mezzi supertecnologici di oggi.
Gli acquedotti romani, fatti pietra su pietra, le colonne dei templi greci di cui è ricca la Sicilia, resistono più dei viadotti di oggi costruiti in acciaio e cemento armato; il calcestruzzo del Colosseo è ancora lì, integro e misterioso, gli antichi teatri e anfiteatri si possono utilizzare anche dopo millenni, altre opere simili, ma recenti, abbisognano di continua manutenzione e lunghissimi tempi per i lavori di restauro.
Oggi dopo certi lavori di restauro, pur fatti con dispendio di denaro e sotto la supervisione delle sovrintendenze e l’alta tecnologia della protezione civile, solo dopo pochi mesi fanno esclamare: “ma qui sta cadendo tutto a pezzi” (foto 2).
Spesso, andati via i muratori si impreca per il fatto che a lavori appena finiti, bisogna ricominciare daccapo. La colpa è quasi sempre dei materiali, della fretta di finire, della manodopera non all’altezza, dei soldi che sono stati insufficienti.
La natura ha i suoi cicli per la nascita e la morte, costruire e distruggere: un giorno, una settimana, un mese, un anno. Spesso mi è venuto spontaneo esclamare dopo aver visto i risultati di certi lavori: “di eterno c’è solo Dio”. Almeno ci consoliamo con questa risposta a cui nessuno può controbattere.
Il Santuario dell’Adonai, della cui origine sappiamo poco tra qualche giorno ci sarà “riconsegnato”.
L’annesso cenobio edificato, a più riprese, tra il XVI e il XIX secolo, ha “subìto” del lavori di restauro in seguito al terremoto del 1990.
È stato talmente “rimesso a nuovo” che è definitivamente sparita ogni traccia della sua vetustà.
È vero che per metterlo “in sicurezza” ne hanno alterato l’aspetto interno ed esterno, ma è pur vero che con qualche accorgimento tecnico (foto 3a 3b 3c), senza trincerarsi dietro la scusa che “il progetto approvato non si può cambiare” se ne poteva salvaguardare l’aspetto.
È sparita anche la “sobrietà” dei locali del cenobio, caratteristica che era rimasta quasi inalterata nel tempo. La povertà dei frati non consentiva fregi particolari o ricche decorazioni come in altri conventi coevi. Ma ogni singola pietra (foto 4a 4b) trasudava di spiritualità, della manualità e del lavoro di quei frati che prima di isolarsi tra quelle mura avevano nella gran parte dei casi utilizzato solo spade e preziose posate.
Tutto il contesto invitava solo al raccoglimento (foto 5) e alla preghiera.
Alcune di queste pietre sono inspiegabilmente sparite; angoli suggestivi (foto 6) del pluricentenario cenobio sono stati arbitrariamente trasformati con dubbi gusti estetici; altre parti sono state demolite (foto 7) e non più ripristinate cancellando la memoria storica dell’antico sito. Probabilmente, per ripristinare al più presto lo stato di degrado temporale, in un altro suggestivo angolo ci si è dimenticati di rifare il tetto (foto 8) che, pur prima dei lavori di conservazione e restauro, già esisteva. Forse, nel redigere il progetto di restauro, si è pensato più ai muri e ai pavimenti che non a “far riprendere vita” (foto 9) ad un luogo che da sempre si è distinto per aver ridato la fiducia nella vita a tanti che per quasi cinquecento anni lo hanno abitato lasciandosi alle spalle una vita vuota e, talvolta, vissuta nella violenza della guerra.
Il Santuario della Madonna Adonai è stata una di quelle strutture “sacre” che neanche la violenza della natura e dell’uomo è riuscita a cancellare: perfino il catastrofico sisma dell’11 gennaio 1693 non ebbe il coraggio di sfiorarlo: in mezzo a quell’immane devastazione che fece rovinare centinaia di chiese e conventi in mezza Sicilia “fu l’unica chiesa del territorio di Augusta a non subire danno alcuno”.
Paradossalmente il Santuario Adonai, dopo cinque secoli di storia e di vita, da quella stessa Protezione Civile italiana che istituzionalmente avrebbe il compito di prevenire e mitigare il rischio sismico, e che attualmente in altre parti d’Italia (Abruzzo) si sta adoperando per non far perdere la memoria del passato, qui è riuscita a fare il contrario, a cancellarla.
Erano spariti perfino i distici sulle architravi (foto 10a 10b 10c) delle porte delle antiche celle dei frati …….
Solitamente a restauro avvenuto si gioisce e si festeggia ma non in questo caso perché, dopo il restauro occorrerà un altro restauro, prima che si perda definitivamente ogni traccia di un pezzo della nostra storia.









Brucoli 28 novembre 2009










Sac. Prisutto Palmiro









Rettore del Santuario



Immagini a corredo:

(foto1) Madre di Dio
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3196668324/

(foto 2) cadendo tutto a pezzi
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449959152/

(foto 3a 3b 3c) accorgimento tecnico
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3209233069/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503627727/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3504442606/in/photostream/

(foto 4a 4b) singola pietra
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449934738/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449931256/

(foto 5) angoli suggestivi clausura
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449922380/

(foto 6) angoli suggestivi terrazzino
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449932914/

(foto 7) parti sono state demolite
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3209292223/

(foto 8) rifare il tetto http://www.flickr.com/photos/prisutto/3932384568/in/set-72157622405489062/

(foto 9) far riprendere vita palmento
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3196669842/

(foto 10a 10b 10c) distici sulle architravi
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503868488/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503056401/in/photostream/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503046515/


(foto 11a 11b ) santuario facciata
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3401434494/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3494531170/in/set-72157617507242797/

(foto12) http://www.flickr.com/photos/prisutto/3494525308/in/set-72157617507242797/

sabato 7 novembre 2009

RISPOSTE TARDIVE ED AUTOGIUSTIFICANTI


















REPUBBLICA ITALIANA


Regione Siciliana
Presidenza
Dipartimento della Protezione Civile
Servizio per la provincia di Siracusa

Prot. n 6981 del 05/11/2009


Trasmessa via fax Alla Prefettura di Siracusa
Ufficio Territoriale di Governo
Piazza Archimede- Siracusa

Via e-mail E p.c. Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Via Ulpiano,11 – Roma

Via e-mail Al Dirigente Generale del Dipartimento
Regionale della Protezione Civile
Via Abela, 5 –Palermo

Trasmessa via fax Al Soprintendente ai BB. CC ed AA. di Siracusa
96100 – Siracusa

Trasmessa via fax Alla Curia Arcivescovile di Siracusa
Piazza Duomo – Siracusa

Via e-mail Al Rettore del Santuario Maria SS.ma di Brucoli
Brucoli (Augusta)



OGGETTO: Legge 433/91. Chiesa Adonai Brucoli e Convento. Riferimento note 15226 del 06/08, del 15 settembre e del 26/10 2009.

Si riscontrano le note di codesto Ufficio Prefettizio – U.T.G. – ed a riguardo si fa seguito a quanto già comunicato per le vie al Dott. Sindona in data 12 ottobre u.s. precisando e chiarendo quanto segue.
Con contratto del 22/12/2006, Rep. N. 264, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, ha affidato alla Ditta G.S.G. s.r.l. con sede in Agrigento, c/da Mosé –ESA Chimento – s.n., i lavori di Recupero e Conservazione della Chiesa Adonai di Brucoli e convento per l’importo complessivo netto di € .823.742,29.
I suddetti lavori venivano consegnati, sotto le riserve di legge, in data 19/12/2006 e gli stessi dovevano concludersi in giorni 365 e,pertanto, il giorno 19/12/2007.
I lavori si sono conclusi in data 02 maggio 2008 in quanto nel corso dei lavori si è reso necessario redigere due perizie di variante al fine di far fronte a delle esigenze manifestatesi a cantiere aperto e per conseguire la piena funzionalità dell’immobile, avuto riguardo principalmente alla sistemazione esterna dell’area di pertinenza del convento.
Tutto l’iter tecnico - amministrativo del progetto (approvazione originaria e successive varianti) è stato portato a conoscenza della Curia attraverso il responsabile dell’Ufficio Tecnico della stessa che ha partecipato alle varie conferenze di servizio.
A seguito dell’ultimazione dei lavori si avviavano le procedure per la redazione degli atti tecnico-amministrativi, propedeutici al collaudo per la riconsegna dell’immobile all’Ente proprietario.
Con nota del 20/06/2008, agli atti di questo Servizio in data 25/06/2008, la Curia Arcivescovile di Siracusa, infatti, faceva richiesta di avere riconsegnato l’immobile in via provvisoria per cui si avviava l’iter tecnico - amministrativo previsto a riguardo.
Il suddetto iter prevedeva, tra l’altro, anche l’effettuazione di tutti i collaudi tecnici previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela ambientale ( Impianti elettrici, idrici, termici, scarico acque nere etc.) che venivano completati nel mese di novembre 2008.
Nel contempo, già con nota del 23 luglio 2008, il Rettore del Santuario contestava l’esecuzione di alcune lavorazioni, principalmente sotto l’aspetto della tutela dell’edificio, assumendo un atteggiamento che di fatto prima ha rallentato e poi impedito la citata consegna provvisoria come si dirà in appresso.
Al fine di accertare la fondatezza delle osservazioni evidenziate dal Rettore del Santuario, infatti, con nota del 01/Agosto 2008, prot. N. 5919, lo scrivente richiedeva alla D.L. i necessari chiarimenti ed eventualmente gli adempimenti da attuare a riguardo.
La D.L. in pari data confermava via fax che le opere eseguite risultavano conformi al progetto ed alle varianti approvate e che le osservazioni del Sac. Prisutto risultavano non pertinenti.
Sia la D.L. che la Ditta appaltatrice, rispettivamente con nota del ‘1 agosto 2008 e del 04 agosto 2008 facevano pervenire, il proprio parere negativo riguardo alla consegna provvisoria alla Curia Arcivescovile di Siracusa.
In data 25/09/2008, inoltre, veniva effettuato un sopralluogo congiunto, richiesto dalla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa, al fine di verificare la fondatezza dei rilievi formulati dal Rettore del Santuario con la nota sopracitata, al quale partecipava, oltre allo scrivente, anche la D.L., il rappresentante della Curia nella persona dell’ing. Feltri, ed il sac. Prisutto Palmiro. A seguito del sopralluogo il suddetto Ente, sotto l’aspetto della tutela e della conservazione dell’immobile, non ebbe nulla da eccepire in ordine alla esecuzione dei lavori appaltati ed eseguiti.
Ultimati tutti i collaudi tecnici, relativi agli impianti realizzati all’interno dell’immobile ed acquisita tutta la documentazione propedeutica alla consegna provvisoria, ivi compreso il nulla osta da parte della Ditta appaltatrice in data 07/10/2008, nelle more dell’espletamento del collaudo, lo scrivente nel mese di dicembre 2008 autorizzava la D.L. per la consegna provvisoria la cui data veniva fissata, dalla stessa D.L., per il giorno 06/03/2009.
Alla data prestabilita, presso il Santuario di Brucoli, alla presenza dello scrivente, della D.L., dell’Impresa, del rappresentante della Curia, nella persona dell’ Ing. Feltri, nonché del Rettore del Santuario, il Sac. Palmiro Prisutto, veniva effettata la necessaria ricognizione dell’immobile, al fine di redigere il prescritto verbale di constatazione. Ultimata la ricognizione venivano riscontrati degli inconvenienti in alcune lavorazioni, peraltro di modesta entità, che non inficiavano l’uso dell’immobile. Si invitava la Ditta alla loro completa eliminazione. A questo punto il Sac. Prisutto rifiutava la consegna per cui non rimaneva altro che attendere il collaudo dell’opera.
Successivamente il Rettore del Santuario richiedeva un altro sopralluogo alla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa che veniva effettuato in data 19/05/2009, a seguito del quale l’Ente ribadiva, con parere scritto, che i rilievi mossi dal Sac. Prisutto non riguardavano la sfera delle proprie competenze. Eccepiva, invece, sulla demolizione di un antico portale, riguardo al quale sono in corso delle verifiche (lo scrivente ha richiesto chiarimenti alla D.L.), che, in ogni caso, risulta fuori dall’appalto e non pregiudica l’uso dell’immobile e la sua riconsegna all’Ente proprietario come, peraltro, confermato dal collaudatore nella sua relazione dell’08 ottobre 2009.
Alla data odierna le operazioni di collaudo, sia statico che tecnico – amministrativo, possono ritenersi concluse ed il collaudatore ha richiesto, prima di emettere l’atto di collaudo, che venissero ripristinate delle lavorazioni giusta relazione del 08/10/2009.
Sentito il collaudatore, per le vie brevi, ultimati i lavori di ripristino, ordinati alla Ditta appaltatrice in data 16/10/2009, la data presunta per la riconsegna dell’immobile può essere fissata a metà novembre p.v.

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
F.to(Ing. Paolo Burgo)
di seguito è riportata la stessa lettera ma con le integrazioni del sac. Prisutto Palmiro rettore del Santuario. Le parti originali sono scritte in nero, quelle del rettore in grassetto rosso.

REPUBBLICA ITALIANA
Regione Siciliana
Presidenza
Dipartimento della Protezione Civile
Servizio per la provincia di Siracusa


Prot. n 6981 del 05/11/2009


Trasmessa via fax Alla Prefettura di Siracusa
Ufficio Territoriale di Governo
Piazza Archimede- Siracusa

Via e-mail E p.c. Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Via Ulpiano,11 – Roma
(marco.rinaldelli@protezionecivile.it)

Via e-mail Al Dirigente Generale del Dipartimento
Regionale della Protezione Civile
Via Abela, 5 –Palermo
(s.cocina@protezionecivilesicilia.it)

Trasmessa via fax Al Soprintendente ai BB. CC ed AA. di Siracusa
96100 – Siracusa

Trasmessa via fax Alla Curia Arcivescovile di Siracusa
Piazza Duomo – Siracusa

Via e-mail Al Rettore del Santuario Maria SS.ma di Brucoli
Brucoli (Augusta)
(palpri2@hotmail.it)


OGGETTO: Legge 433/91. Chiesa Adonai Brucoli e Convento. Riferimento note 15226 del 06/08, del 15 settembre e del 26/10 2009.

Si riscontrano le note di codesto Ufficio Prefettizio – U.T.G. – ed a riguardo si fa seguito a quanto già comunicato per le vie al Dott. Sindona in data 12 ottobre u.s. precisando e chiarendo quanto segue.
Con contratto del 22/12/2006, Rep. N. 264, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, ha affidato alla Ditta G.S.G. s.r.l. con sede in Agrigento, c/da Mosé –ESA Chimento – s.n., i lavori di Recupero e Conservazione della Chiesa Adonai di Brucoli e convento per l’importo complessivo netto di € .823.742,29.
I suddetti lavori venivano consegnati, sotto le riserve di legge, in data 19/12/2006 e gli stessi dovevano concludersi in giorni 365 e,pertanto, il giorno 19/12/2007.
I lavori si sono conclusi in data 02 maggio 2008 in quanto nel corso dei lavori si è reso necessario redigere due perizie di variante al fine di far fronte a delle esigenze manifestatesi a cantiere aperto e per conseguire la piena funzionalità dell’immobile, avuto riguardo principalmente alla sistemazione esterna dell’area di pertinenza del convento.
Tutto l’iter tecnico - amministrativo del progetto (approvazione originaria e successive varianti) è stato portato a conoscenza della Curia attraverso il responsabile dell’Ufficio Tecnico della stessa che ha partecipato alle varie conferenze di servizio. ?????????????????
A seguito dell’ultimazione dei lavori si avviavano le procedure per la redazione degli atti tecnico-amministrativi, propedeutici al collaudo per la riconsegna dell’immobile all’Ente proprietario.
Con nota del 20/06/2008, agli atti di questo Servizio in data 25/06/2008, la Curia Arcivescovile di Siracusa, infatti, faceva richiesta di avere riconsegnato l’immobile in via provvisoria per cui si avviava l’iter tecnico - amministrativo previsto a riguardo.
Il suddetto iter prevedeva, tra l’altro, anche l’effettuazione di tutti i collaudi tecnici previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela ambientale ( Impianti elettrici, idrici, termici, scarico acque nere etc.) che venivano completati nel mese di novembre 2008. Per poter eseguire tali collaudi, nella vana attesa della riconsegna, ci fu richiesto di stipulare da parte del Santuario il contratto di fornitura elettrica trifase, cosa che è stato possibile eseguire nella seconda metà di agosto 2008 solo dopo che l’impresa GSG ha pagato le bollette arretrate e nel frattempo per accelerare i tempi abbiamo concordato con l’impresa un altro contratto ma questa non si è presentata facendoci spendere a vuoto 456 euro. Dal mese di luglio 2008, anche a seguito di un tentativo di scasso, il sottoscritto constatando la totale mancanza di custodia del santuario da parte dell’impresa, provvedeva a stipulare un contratto con una ditta di vigilanza locale rimasto attivo fino a marzo 2009.
Nel contempo, già con nota del 23 luglio 2008, il Rettore del Santuario considerato che i lavori appena effettuati si stavano già vistosamente ammalorando contestava l’esecuzione di alcune lavorazioni, principalmente sotto l’aspetto della tutela dell’edificio, assumendo un atteggiamento che di fatto prima ha rallentato e poi impedito la citata consegna provvisoria come si dirà in appresso.
Al fine di accertare la fondatezza delle osservazioni evidenziate dal Rettore del Santuario, infatti, con nota del 01/Agosto 2008, prot. N. 5919, lo scrivente richiedeva alla D.L. i necessari chiarimenti ed eventualmente gli adempimenti da attuare a riguardo.
La D.L. in pari data confermava via fax che le opere eseguite risultavano conformi al progetto ed alle varianti approvate e che le osservazioni del Sac. Prisutto risultavano non pertinenti. E neanche era stato fatto l’allaccio alla rete Enel.
Sia la D.L. che la Ditta appaltatrice, rispettivamente con nota del ‘1 agosto 2008 e del 04 agosto 2008 facevano pervenire, il proprio parere negativo riguardo alla consegna provvisoria alla Curia Arcivescovile di Siracusa. E allora perché avrei dovuto stipulare il contratto con l’Enel visto che non avrei potuto usufruire del santuario? Intanto le bollette arrivano e sono pagate dal santuario.
In data 25/09/2008, inoltre, veniva effettuato un sopralluogo congiunto, richiesto dalla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa, al fine di verificare la fondatezza dei rilievi formulati dal Rettore del Santuario con la nota sopracitata, al quale partecipava, oltre allo scrivente, anche la D.L., il rappresentante della Curia nella persona dell’ing. Feltri, ed il sac. Prisutto Palmiro. A seguito del sopralluogo il suddetto Ente, sotto l’aspetto della tutela e della conservazione dell’immobile, non ebbe nulla da eccepire in ordine alla esecuzione dei lavori appaltati ed eseguiti. Non ha “nulla da eccepire” chi non ha conosciuto lo stato dei luoghi prima del “restauro” e questo vale per tutti coloro sono stati coinvolti a vario titolo nel restauro. Dal mio punto di vista sono stati apportati stravolgimenti allo stato dei luoghi mentre la rappresentante della sovrintendenza pensava al “concertino” e alle manifestazioni “culturali” che si potevano effettuare nel cortile superiore del santuario. In quella occasione ho contestato alla direzione lavori la totale sparizione di una stalla della quale precedentemente avevo presentato documentazione fotografica. (mi venne risposto che erano fotografie “vecchie” anche se vi erano fotografati i mezzi del cantiere). Sempre nella medesima occasione contestai il fatto che i detriti frutto delle demolizioni anzichè essere portati in discarica erano stati dispersi nei terreni del santuario ed in quelli circostanti il santuario.
Ultimati tutti i collaudi tecnici, relativi agli impianti realizzati all’interno dell’immobile ed acquisita tutta la documentazione propedeutica alla consegna provvisoria, ivi compreso il nulla osta da parte della Ditta appaltatrice in data 07/10/2008, nelle more dell’espletamento del collaudo, lo scrivente nel mese di dicembre 2008 (senza che fosse stato effettuato il collaudo tecnico amministrativo un mese dopo il tempo massimo della consegna) autorizzava la D.L. per la consegna provvisoria la cui data veniva fissata, dalla stessa D.L., per il giorno 06/03/2009. Data della quale non sono stato informato se non da persone estranee e nella stessa mattinata.
Alla data prestabilita, presso il Santuario di Brucoli, alla presenza dello scrivente, della D.L., dell’Impresa, del rappresentante della Curia, nella persona dell’ Ing. Feltri, (l’ing Feltri a quella data non rappresentava più la Curia era presente solo a titolo d’osservatore non ufficiale e ha tenuto a precisarlo) nonché del Rettore del Santuario, il Sac. Palmiro Prisutto, veniva effettata la necessaria ricognizione dell’immobile, al fine di redigere il prescritto verbale di constatazione. Ultimata la ricognizione venivano riscontrati degli inconvenienti in alcune lavorazioni, (su cui si è intervenuto in attesa della riconsegna per altre quattro volte) peraltro di modesta entità, che non inficiavano l’uso dell’immobile. Si invitava la Ditta alla loro completa eliminazione. A questo punto il Sac. Prisutto rifiutava la consegna per cui non rimaneva altro che attendere il collaudo dell’opera. che avrebbe già dovuto essere fatto, vedi nota del Dipartimento della protezione civile PROT. N. DPC/SISM/28550 ROMA, 20/04/2009 http://santuarioadonaibrucoli.blogspot.com/2009/09/non-tutti-hanno-fatto-il-loro-dovere.html .
(Il Prisutto poiché l’ing. Burgo gli aveva proposto un out-out – o così o dopo il collaudo - chiedeva un’ulteriore settimana per informare la Curia). In quella occasione il titolare dell’impresa dava ordine di sigillare tutta l’area del santuario, compreso il giardino e l’area verde impedendone di fatto anche la manutenzione ordinaria fino alla data attuale.
Successivamente il Rettore del Santuario richiedeva un altro sopralluogo alla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa che veniva effettuato in data 19/05/2009, a seguito del quale l’Ente ribadiva, con parere scritto, che i rilievi mossi dal Sac. Prisutto non riguardavano la sfera delle proprie competenze. Eccepiva, invece, sulla demolizione di un antico portale, e di altro già segnalato nella nota del 23 luglio 2008) riguardo al quale sono in corso delle verifiche (lo scrivente ha richiesto chiarimenti alla D.L.), che, in ogni caso, risulta fuori dall’appalto e non pregiudica l’uso dell’immobile e la sua riconsegna all’Ente proprietario come, peraltro, confermato dal collaudatore nella sua relazione dell’08 ottobre 2009.
Alla data odierna le operazioni di collaudo, sia statico che tecnico – amministrativo, possono ritenersi concluse ed il collaudatore ha richiesto, prima di emettere l’atto di collaudo, che venissero ripristinate delle lavorazioni giusta relazione del 08/10/2009. (lavori vari per alcuni dei quali è iniziato il quinto intervento)
Sentito il collaudatore, per le vie brevi, ultimati i lavori di ripristino, ordinati alla Ditta appaltatrice in data 16/10/2009, la data presunta per la riconsegna dell’immobile (giustamente meglio utilizzare l’espressione “immobile” perché l’antichità del monumento è stata quasi del tutto annientata) può essere fissata a metà novembre p.v.


IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
F.to(Ing. Paolo Burgo)
Sac. Prisutto Palmiro
Rettore del Santuario