venerdì 11 dicembre 2009

RIAPRE IL SANTUARIO DI MARIA SS.MA MATER ADONAI A BRUCOLI (SR)

Luce, gioia, pace, amore, giustizia, sono le parole più ricorrenti per la solennità del Natale. Ve le auguro tutte e di tutto cuore. Don Palmiro
AVVISO
IL SANTUARIO DELLA MADONNA ADONAI RESTERÀ APERTO TUTTA LA GIORNATA DEL 26 DICEMBRE ESCLUSO “PAUSA PRANZO”.
NEI GIORNI DAL 27 AL 30 DICEMBRE IL SANTUARIO RESTERÀ APERTO PER LA PRESENZA DI UN GRUPPO SCOUT.
LE VISITE SARANNO LIMITATE ALLA SOLA CHIESA E ALL’AREA ESTERNA.
(IL RETTORE - SAC. PRISUTTO PALMIRO)

siti archeologici del territorio a nord di Augusta (SR)
uno dei più suggestivi è il Santuario Maria SS.ma Mater Adonai di Brucoli.
E' il santuario mariano più antico della Sicilia.

COME RAGGIUNGERE IL SANTUARIO DI S. MARIA ADONAI DI BRUCOLI

IN TRENO:
1. Raggiungere la Stazione FS di Augusta (SR);
2. prendere il bus urbano N. 3 per Brucoli;
3. scendere alla fermata dopo il passaggio a livello. Subito dopo aver superato il passaggio a livello di Brucoli al 1° incrocio girare a sinistra e seguire la strada asfaltata fino a raggiungere il villaggio Turistico Brucoli Village Aeroviaggi (ex Valtur).
4. davanti al piazzale d’ingresso di Brucoli Village proseguire sulla strada sterrata a sinistra per circa 800 m. costeggiando la recinzione. La strada termina al Santuario.
5. Troverete una sbarra che blocca la strada. In mezzo ad una macchia di verde si intravede il campanile (siete arrivati)

IN AUTO
1. Lasciata l’autostrada allo svincolo di Lentini e Carlentini (oppure Villasmundo) seguire la segnaletica per Augusta e Brucoli.
2. seguire la segnaletica per Brucoli o Madonna di Adonai;
3. Subito dopo aver superato il passaggio a livello di Brucoli dopo la 1^ curva al 1° incrocio girare a sinistra e seguire la strada asfaltata fino a raggiungere il villaggio Turistico Brucoli Village Aeroviaggi (ex Valtur).
4. davanti al piazzale d’ingresso di Brucoli Village proseguire sulla strada sterrata a sinistra sinistra per circa 800 m. costeggiando la recinzione. La strada termina al Santuario.
5. Troverete una sbarra che blocca la strada. In mezzo ad una macchia di verde si intravede il campanile (siete arrivati)

A PIEDI
Raggiunto l’abitato di Brucoli fermarsi al distributore Esso.
Farsi indicare l’imbocco della scorciatoia per raggiungere il santuario (si trova ad ovest del distributore). È una camminata interessante di circa venti minuti in mezzo ad un paesaggio fantastico (il canale di Brucoli).

NB.
Il santuario dista circa 3 km dall’abitato di Brucoli (1,5 km percorrendo la scorciatoia) e non ha un servizio di pulmann.

Informazioni C/o Parrocchia San Nicola Brucoli:
0931.981313
3471979657
Il luogo è stato spesso utilizzato dall'Agesci per i campi.


































Nell'area del Santuario è possibile programmare campeggi ed attività formative per gruppi ecclesiali, parrocchiali, scout, ecc.








































visione del cortile davanti la chiesa.














la facciata del santuario prima e dopo il restauro













l'ammezzato del convento annesso al santuario















il terrazzino del santuario

il grande cortile davanti al convento


l'ingresso sud
paesaggio visibile dal santuario: il mare e l'Etna.


scorcio interno del complesso del santuario


una classica veduita del santuario



l'ingresso ovest del santuario

l'altare con l'affresco della Madonna di Adonai del III sec. d.C.


uno scorcio del santuario restaurato


EREMO S. MARIA ADONAI - BRUCOLI (SR)
TEL. O931.981313 - 3471979657

CONDIZIONI PER L’UTILIZZO DELL’EREMO S. MARIA ADONAI

1. L’Eremo S. Maria Adonai annesso all’omonimo Santuario è una struttura di servizio per i gruppi ecclesiali per ritiri, convegni, campi di formazione.
2. La richiesta di utilizzo dell’Eremo va fatta dal Parroco, o da un Sacerdote che attestino, con lettera scritta, che la finalità di utilizzo dell’Eremo è una attività ecclesiale. Nel caso di gruppi Scout occorre anche la richiesta scritta del responsabile del gruppo.
3. L’Eremo dispone di luce, acqua, servizi igienici, cucina con forno elettrico, fornellone supplementare, frigo, posate, stoviglie, bicchieri, pentole, reti, materassi e cuscini. (Posate, bicchieri e pentole vengono consegnati a richiesta e vanno riconsegnati alla fine della permanenza).
4. Materiali di facile consumo (sacchi per la raccolta dei rifiuti, carta igienica, sapone, detersivi, stracci , scope) sono a carico dei gruppi.
5. L’Eremo attualmente viene affidato ai Gruppi in “autogestione” che alla fine lasceranno un contributo per le spese di utilizzo e di manutenzione (salvo il rimborso di danni arrecati). Per evitare sprechi la luce verrà pagata a parte. I Gruppi ospiti cureranno le pulizie dei locali dell’Eremo utilizzati durante la loro permanenza.
6. La presenza di bambini e/o di minori nei gruppi talvolta crea inconvenienti, disagi e anche dei danni, per cui si pregano i responsabili di usare la massima attenzione e vigilanza.
7. Considerata la particolarità della Casa, non è possibile tenere animali domestici, durante la permanenza.
8. L’Eremo ha una capacità recettiva di circa 30-45 posti letto (con letti a castello).
9. L’Eremo dispone di una cappella che durante la permanenza dei gruppi va tenuta aperta per visite di pellegrini o turisti.
10. La visita alla cappella può essere fatta in qualunque momento (eccetto durante le celebrazioni); le visite all’Eremo sono consentite compatibilmente con le attività e le esigenze dei gruppi.
11. Le prenotazioni per l’utilizzo dell’Eremo vanno concordate con il Sacerdote responsabile, e si intendono accettate se subordinate alla sottoscrizione del presente modulo.
12. Per la prenotazione occorre inviare l’anticipo (pari a Euro 50,00 per ogni giorno impegnato).
13. Nel caso di disdetta l’anticipo non è rimborsabile, tranne che nello stesso periodo non lo utilizzi un altro gruppo.
14. Per motivi logistici non è possibile ospitare due gruppi contemporaneamente, a meno che i due gruppi non concordino tra di loro le attività.
15. Per i Gruppi che intendessero utilizzare l’Eremo dal Sabato pomeriggio alla Domenica (o per un pernottamento) verrà calcolata una giornata intera.
16. Arredi e suppellettili dell’Eremo vanno rispettati e usati secondo le norme della buona educazione: si raccomanda di evitare un uso improprio del materiale esistente, di danneggiarlo, di non esporlo alle intemperie, di non spostare senza autorizzazione arredi o altre cose.
17. Si ricorda ai gruppi che l’Eremo S. Maria Adonai non ha altre fonti di entrata ed è mantenuto dal solo volontariato.
18. L’Eremo non ha il servizio della raccolta dei rifiuti per cui è necessario depositarli nei cassonetti più vicini che si trovano lungo la strada di accesso.

Io sottoscritto Sac. .................................................................................., attesto che il gruppo ............................

............................................................................ composto da n......... responsabili e n. ................. partecipanti è un gruppo parrocchiale, ecclesiale, scout.
Garantisco la moralità dei partecipanti e li ho informati del fatto che la loro attività si svolgerà presso un luogo sacro che dovranno rispettare come tale.
Dichiariamo di aver preso visione del presente regolamento.

Il Parroco o Sacerdote Responsabile Il Capo Gruppo



quota giornaliera a persona: da concordare
quota luce: 40 cent a kilowatt
3471979657


SONO GRADITI CAMPI DI SERVIZIO PER MIGLIORARE LA STRUTTURA






















sabato 28 novembre 2009

FINITO IL RESTAURO AL SANTUARIO ADONAI DI BRUCOLI














































Avviso ai lettori
Il post è corredato da alcune foto indicate nel testo
In fondo alla pagina trovate i corrispondenti links
Le immagini possono essere ingrandite


Alle ingiurie del tempo e del terremoto anche l’ingiuria del cosiddetto restauro.

Spesso l’uomo realizza delle opere illudendosi che queste durino infinitamente nel tempo.
Talune opere, è vero sfidano i secoli e i millenni (piramidi, templi, chiese, conventi). Ma il tempo e la natura, alla fine, se l’uomo non le difende, se le riprendono. La coltre di sabbia o di vegetazione talvolta non lascia passare neanche una generazione. Lo ha sperimentato anche il Santuario della Madonna Adonai: l’antichissimo ipogeo, dove i cristiani del III secolo avevano dipinto sulla roccia una delle più antiche immagini della Madre di Dio (foto 1), per dodici secoli è rimasto nascosto prima di essere casualmente riscoperto da un ragazzino che, per vivere, badava al bestiame.
Quante cose del passato abbiamo ritrovato dopo millenni, ad opera degli archeologi e degli studiosi, e che magari ancor oggi ammiriamo incantati.
Ma come facevano? E questi non avevano i mezzi supertecnologici di oggi.
Gli acquedotti romani, fatti pietra su pietra, le colonne dei templi greci di cui è ricca la Sicilia, resistono più dei viadotti di oggi costruiti in acciaio e cemento armato; il calcestruzzo del Colosseo è ancora lì, integro e misterioso, gli antichi teatri e anfiteatri si possono utilizzare anche dopo millenni, altre opere simili, ma recenti, abbisognano di continua manutenzione e lunghissimi tempi per i lavori di restauro.
Oggi dopo certi lavori di restauro, pur fatti con dispendio di denaro e sotto la supervisione delle sovrintendenze e l’alta tecnologia della protezione civile, solo dopo pochi mesi fanno esclamare: “ma qui sta cadendo tutto a pezzi” (foto 2).
Spesso, andati via i muratori si impreca per il fatto che a lavori appena finiti, bisogna ricominciare daccapo. La colpa è quasi sempre dei materiali, della fretta di finire, della manodopera non all’altezza, dei soldi che sono stati insufficienti.
La natura ha i suoi cicli per la nascita e la morte, costruire e distruggere: un giorno, una settimana, un mese, un anno. Spesso mi è venuto spontaneo esclamare dopo aver visto i risultati di certi lavori: “di eterno c’è solo Dio”. Almeno ci consoliamo con questa risposta a cui nessuno può controbattere.
Il Santuario dell’Adonai, della cui origine sappiamo poco tra qualche giorno ci sarà “riconsegnato”.
L’annesso cenobio edificato, a più riprese, tra il XVI e il XIX secolo, ha “subìto” del lavori di restauro in seguito al terremoto del 1990.
È stato talmente “rimesso a nuovo” che è definitivamente sparita ogni traccia della sua vetustà.
È vero che per metterlo “in sicurezza” ne hanno alterato l’aspetto interno ed esterno, ma è pur vero che con qualche accorgimento tecnico (foto 3a 3b 3c), senza trincerarsi dietro la scusa che “il progetto approvato non si può cambiare” se ne poteva salvaguardare l’aspetto.
È sparita anche la “sobrietà” dei locali del cenobio, caratteristica che era rimasta quasi inalterata nel tempo. La povertà dei frati non consentiva fregi particolari o ricche decorazioni come in altri conventi coevi. Ma ogni singola pietra (foto 4a 4b) trasudava di spiritualità, della manualità e del lavoro di quei frati che prima di isolarsi tra quelle mura avevano nella gran parte dei casi utilizzato solo spade e preziose posate.
Tutto il contesto invitava solo al raccoglimento (foto 5) e alla preghiera.
Alcune di queste pietre sono inspiegabilmente sparite; angoli suggestivi (foto 6) del pluricentenario cenobio sono stati arbitrariamente trasformati con dubbi gusti estetici; altre parti sono state demolite (foto 7) e non più ripristinate cancellando la memoria storica dell’antico sito. Probabilmente, per ripristinare al più presto lo stato di degrado temporale, in un altro suggestivo angolo ci si è dimenticati di rifare il tetto (foto 8) che, pur prima dei lavori di conservazione e restauro, già esisteva. Forse, nel redigere il progetto di restauro, si è pensato più ai muri e ai pavimenti che non a “far riprendere vita” (foto 9) ad un luogo che da sempre si è distinto per aver ridato la fiducia nella vita a tanti che per quasi cinquecento anni lo hanno abitato lasciandosi alle spalle una vita vuota e, talvolta, vissuta nella violenza della guerra.
Il Santuario della Madonna Adonai è stata una di quelle strutture “sacre” che neanche la violenza della natura e dell’uomo è riuscita a cancellare: perfino il catastrofico sisma dell’11 gennaio 1693 non ebbe il coraggio di sfiorarlo: in mezzo a quell’immane devastazione che fece rovinare centinaia di chiese e conventi in mezza Sicilia “fu l’unica chiesa del territorio di Augusta a non subire danno alcuno”.
Paradossalmente il Santuario Adonai, dopo cinque secoli di storia e di vita, da quella stessa Protezione Civile italiana che istituzionalmente avrebbe il compito di prevenire e mitigare il rischio sismico, e che attualmente in altre parti d’Italia (Abruzzo) si sta adoperando per non far perdere la memoria del passato, qui è riuscita a fare il contrario, a cancellarla.
Erano spariti perfino i distici sulle architravi (foto 10a 10b 10c) delle porte delle antiche celle dei frati …….
Solitamente a restauro avvenuto si gioisce e si festeggia ma non in questo caso perché, dopo il restauro occorrerà un altro restauro, prima che si perda definitivamente ogni traccia di un pezzo della nostra storia.









Brucoli 28 novembre 2009










Sac. Prisutto Palmiro









Rettore del Santuario



Immagini a corredo:

(foto1) Madre di Dio
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3196668324/

(foto 2) cadendo tutto a pezzi
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449959152/

(foto 3a 3b 3c) accorgimento tecnico
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3209233069/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503627727/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3504442606/in/photostream/

(foto 4a 4b) singola pietra
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449934738/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449931256/

(foto 5) angoli suggestivi clausura
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449922380/

(foto 6) angoli suggestivi terrazzino
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3449932914/

(foto 7) parti sono state demolite
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3209292223/

(foto 8) rifare il tetto http://www.flickr.com/photos/prisutto/3932384568/in/set-72157622405489062/

(foto 9) far riprendere vita palmento
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3196669842/

(foto 10a 10b 10c) distici sulle architravi
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503868488/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503056401/in/photostream/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3503046515/


(foto 11a 11b ) santuario facciata
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3401434494/
http://www.flickr.com/photos/prisutto/3494531170/in/set-72157617507242797/

(foto12) http://www.flickr.com/photos/prisutto/3494525308/in/set-72157617507242797/

sabato 7 novembre 2009

RISPOSTE TARDIVE ED AUTOGIUSTIFICANTI


















REPUBBLICA ITALIANA


Regione Siciliana
Presidenza
Dipartimento della Protezione Civile
Servizio per la provincia di Siracusa

Prot. n 6981 del 05/11/2009


Trasmessa via fax Alla Prefettura di Siracusa
Ufficio Territoriale di Governo
Piazza Archimede- Siracusa

Via e-mail E p.c. Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Via Ulpiano,11 – Roma

Via e-mail Al Dirigente Generale del Dipartimento
Regionale della Protezione Civile
Via Abela, 5 –Palermo

Trasmessa via fax Al Soprintendente ai BB. CC ed AA. di Siracusa
96100 – Siracusa

Trasmessa via fax Alla Curia Arcivescovile di Siracusa
Piazza Duomo – Siracusa

Via e-mail Al Rettore del Santuario Maria SS.ma di Brucoli
Brucoli (Augusta)



OGGETTO: Legge 433/91. Chiesa Adonai Brucoli e Convento. Riferimento note 15226 del 06/08, del 15 settembre e del 26/10 2009.

Si riscontrano le note di codesto Ufficio Prefettizio – U.T.G. – ed a riguardo si fa seguito a quanto già comunicato per le vie al Dott. Sindona in data 12 ottobre u.s. precisando e chiarendo quanto segue.
Con contratto del 22/12/2006, Rep. N. 264, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, ha affidato alla Ditta G.S.G. s.r.l. con sede in Agrigento, c/da Mosé –ESA Chimento – s.n., i lavori di Recupero e Conservazione della Chiesa Adonai di Brucoli e convento per l’importo complessivo netto di € .823.742,29.
I suddetti lavori venivano consegnati, sotto le riserve di legge, in data 19/12/2006 e gli stessi dovevano concludersi in giorni 365 e,pertanto, il giorno 19/12/2007.
I lavori si sono conclusi in data 02 maggio 2008 in quanto nel corso dei lavori si è reso necessario redigere due perizie di variante al fine di far fronte a delle esigenze manifestatesi a cantiere aperto e per conseguire la piena funzionalità dell’immobile, avuto riguardo principalmente alla sistemazione esterna dell’area di pertinenza del convento.
Tutto l’iter tecnico - amministrativo del progetto (approvazione originaria e successive varianti) è stato portato a conoscenza della Curia attraverso il responsabile dell’Ufficio Tecnico della stessa che ha partecipato alle varie conferenze di servizio.
A seguito dell’ultimazione dei lavori si avviavano le procedure per la redazione degli atti tecnico-amministrativi, propedeutici al collaudo per la riconsegna dell’immobile all’Ente proprietario.
Con nota del 20/06/2008, agli atti di questo Servizio in data 25/06/2008, la Curia Arcivescovile di Siracusa, infatti, faceva richiesta di avere riconsegnato l’immobile in via provvisoria per cui si avviava l’iter tecnico - amministrativo previsto a riguardo.
Il suddetto iter prevedeva, tra l’altro, anche l’effettuazione di tutti i collaudi tecnici previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela ambientale ( Impianti elettrici, idrici, termici, scarico acque nere etc.) che venivano completati nel mese di novembre 2008.
Nel contempo, già con nota del 23 luglio 2008, il Rettore del Santuario contestava l’esecuzione di alcune lavorazioni, principalmente sotto l’aspetto della tutela dell’edificio, assumendo un atteggiamento che di fatto prima ha rallentato e poi impedito la citata consegna provvisoria come si dirà in appresso.
Al fine di accertare la fondatezza delle osservazioni evidenziate dal Rettore del Santuario, infatti, con nota del 01/Agosto 2008, prot. N. 5919, lo scrivente richiedeva alla D.L. i necessari chiarimenti ed eventualmente gli adempimenti da attuare a riguardo.
La D.L. in pari data confermava via fax che le opere eseguite risultavano conformi al progetto ed alle varianti approvate e che le osservazioni del Sac. Prisutto risultavano non pertinenti.
Sia la D.L. che la Ditta appaltatrice, rispettivamente con nota del ‘1 agosto 2008 e del 04 agosto 2008 facevano pervenire, il proprio parere negativo riguardo alla consegna provvisoria alla Curia Arcivescovile di Siracusa.
In data 25/09/2008, inoltre, veniva effettuato un sopralluogo congiunto, richiesto dalla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa, al fine di verificare la fondatezza dei rilievi formulati dal Rettore del Santuario con la nota sopracitata, al quale partecipava, oltre allo scrivente, anche la D.L., il rappresentante della Curia nella persona dell’ing. Feltri, ed il sac. Prisutto Palmiro. A seguito del sopralluogo il suddetto Ente, sotto l’aspetto della tutela e della conservazione dell’immobile, non ebbe nulla da eccepire in ordine alla esecuzione dei lavori appaltati ed eseguiti.
Ultimati tutti i collaudi tecnici, relativi agli impianti realizzati all’interno dell’immobile ed acquisita tutta la documentazione propedeutica alla consegna provvisoria, ivi compreso il nulla osta da parte della Ditta appaltatrice in data 07/10/2008, nelle more dell’espletamento del collaudo, lo scrivente nel mese di dicembre 2008 autorizzava la D.L. per la consegna provvisoria la cui data veniva fissata, dalla stessa D.L., per il giorno 06/03/2009.
Alla data prestabilita, presso il Santuario di Brucoli, alla presenza dello scrivente, della D.L., dell’Impresa, del rappresentante della Curia, nella persona dell’ Ing. Feltri, nonché del Rettore del Santuario, il Sac. Palmiro Prisutto, veniva effettata la necessaria ricognizione dell’immobile, al fine di redigere il prescritto verbale di constatazione. Ultimata la ricognizione venivano riscontrati degli inconvenienti in alcune lavorazioni, peraltro di modesta entità, che non inficiavano l’uso dell’immobile. Si invitava la Ditta alla loro completa eliminazione. A questo punto il Sac. Prisutto rifiutava la consegna per cui non rimaneva altro che attendere il collaudo dell’opera.
Successivamente il Rettore del Santuario richiedeva un altro sopralluogo alla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa che veniva effettuato in data 19/05/2009, a seguito del quale l’Ente ribadiva, con parere scritto, che i rilievi mossi dal Sac. Prisutto non riguardavano la sfera delle proprie competenze. Eccepiva, invece, sulla demolizione di un antico portale, riguardo al quale sono in corso delle verifiche (lo scrivente ha richiesto chiarimenti alla D.L.), che, in ogni caso, risulta fuori dall’appalto e non pregiudica l’uso dell’immobile e la sua riconsegna all’Ente proprietario come, peraltro, confermato dal collaudatore nella sua relazione dell’08 ottobre 2009.
Alla data odierna le operazioni di collaudo, sia statico che tecnico – amministrativo, possono ritenersi concluse ed il collaudatore ha richiesto, prima di emettere l’atto di collaudo, che venissero ripristinate delle lavorazioni giusta relazione del 08/10/2009.
Sentito il collaudatore, per le vie brevi, ultimati i lavori di ripristino, ordinati alla Ditta appaltatrice in data 16/10/2009, la data presunta per la riconsegna dell’immobile può essere fissata a metà novembre p.v.

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
F.to(Ing. Paolo Burgo)
di seguito è riportata la stessa lettera ma con le integrazioni del sac. Prisutto Palmiro rettore del Santuario. Le parti originali sono scritte in nero, quelle del rettore in grassetto rosso.

REPUBBLICA ITALIANA
Regione Siciliana
Presidenza
Dipartimento della Protezione Civile
Servizio per la provincia di Siracusa


Prot. n 6981 del 05/11/2009


Trasmessa via fax Alla Prefettura di Siracusa
Ufficio Territoriale di Governo
Piazza Archimede- Siracusa

Via e-mail E p.c. Al Capo del Dipartimento della Protezione Civile
Via Ulpiano,11 – Roma
(marco.rinaldelli@protezionecivile.it)

Via e-mail Al Dirigente Generale del Dipartimento
Regionale della Protezione Civile
Via Abela, 5 –Palermo
(s.cocina@protezionecivilesicilia.it)

Trasmessa via fax Al Soprintendente ai BB. CC ed AA. di Siracusa
96100 – Siracusa

Trasmessa via fax Alla Curia Arcivescovile di Siracusa
Piazza Duomo – Siracusa

Via e-mail Al Rettore del Santuario Maria SS.ma di Brucoli
Brucoli (Augusta)
(palpri2@hotmail.it)


OGGETTO: Legge 433/91. Chiesa Adonai Brucoli e Convento. Riferimento note 15226 del 06/08, del 15 settembre e del 26/10 2009.

Si riscontrano le note di codesto Ufficio Prefettizio – U.T.G. – ed a riguardo si fa seguito a quanto già comunicato per le vie al Dott. Sindona in data 12 ottobre u.s. precisando e chiarendo quanto segue.
Con contratto del 22/12/2006, Rep. N. 264, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, ha affidato alla Ditta G.S.G. s.r.l. con sede in Agrigento, c/da Mosé –ESA Chimento – s.n., i lavori di Recupero e Conservazione della Chiesa Adonai di Brucoli e convento per l’importo complessivo netto di € .823.742,29.
I suddetti lavori venivano consegnati, sotto le riserve di legge, in data 19/12/2006 e gli stessi dovevano concludersi in giorni 365 e,pertanto, il giorno 19/12/2007.
I lavori si sono conclusi in data 02 maggio 2008 in quanto nel corso dei lavori si è reso necessario redigere due perizie di variante al fine di far fronte a delle esigenze manifestatesi a cantiere aperto e per conseguire la piena funzionalità dell’immobile, avuto riguardo principalmente alla sistemazione esterna dell’area di pertinenza del convento.
Tutto l’iter tecnico - amministrativo del progetto (approvazione originaria e successive varianti) è stato portato a conoscenza della Curia attraverso il responsabile dell’Ufficio Tecnico della stessa che ha partecipato alle varie conferenze di servizio. ?????????????????
A seguito dell’ultimazione dei lavori si avviavano le procedure per la redazione degli atti tecnico-amministrativi, propedeutici al collaudo per la riconsegna dell’immobile all’Ente proprietario.
Con nota del 20/06/2008, agli atti di questo Servizio in data 25/06/2008, la Curia Arcivescovile di Siracusa, infatti, faceva richiesta di avere riconsegnato l’immobile in via provvisoria per cui si avviava l’iter tecnico - amministrativo previsto a riguardo.
Il suddetto iter prevedeva, tra l’altro, anche l’effettuazione di tutti i collaudi tecnici previsti dalle norme vigenti in materia di sicurezza e tutela ambientale ( Impianti elettrici, idrici, termici, scarico acque nere etc.) che venivano completati nel mese di novembre 2008. Per poter eseguire tali collaudi, nella vana attesa della riconsegna, ci fu richiesto di stipulare da parte del Santuario il contratto di fornitura elettrica trifase, cosa che è stato possibile eseguire nella seconda metà di agosto 2008 solo dopo che l’impresa GSG ha pagato le bollette arretrate e nel frattempo per accelerare i tempi abbiamo concordato con l’impresa un altro contratto ma questa non si è presentata facendoci spendere a vuoto 456 euro. Dal mese di luglio 2008, anche a seguito di un tentativo di scasso, il sottoscritto constatando la totale mancanza di custodia del santuario da parte dell’impresa, provvedeva a stipulare un contratto con una ditta di vigilanza locale rimasto attivo fino a marzo 2009.
Nel contempo, già con nota del 23 luglio 2008, il Rettore del Santuario considerato che i lavori appena effettuati si stavano già vistosamente ammalorando contestava l’esecuzione di alcune lavorazioni, principalmente sotto l’aspetto della tutela dell’edificio, assumendo un atteggiamento che di fatto prima ha rallentato e poi impedito la citata consegna provvisoria come si dirà in appresso.
Al fine di accertare la fondatezza delle osservazioni evidenziate dal Rettore del Santuario, infatti, con nota del 01/Agosto 2008, prot. N. 5919, lo scrivente richiedeva alla D.L. i necessari chiarimenti ed eventualmente gli adempimenti da attuare a riguardo.
La D.L. in pari data confermava via fax che le opere eseguite risultavano conformi al progetto ed alle varianti approvate e che le osservazioni del Sac. Prisutto risultavano non pertinenti. E neanche era stato fatto l’allaccio alla rete Enel.
Sia la D.L. che la Ditta appaltatrice, rispettivamente con nota del ‘1 agosto 2008 e del 04 agosto 2008 facevano pervenire, il proprio parere negativo riguardo alla consegna provvisoria alla Curia Arcivescovile di Siracusa. E allora perché avrei dovuto stipulare il contratto con l’Enel visto che non avrei potuto usufruire del santuario? Intanto le bollette arrivano e sono pagate dal santuario.
In data 25/09/2008, inoltre, veniva effettuato un sopralluogo congiunto, richiesto dalla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa, al fine di verificare la fondatezza dei rilievi formulati dal Rettore del Santuario con la nota sopracitata, al quale partecipava, oltre allo scrivente, anche la D.L., il rappresentante della Curia nella persona dell’ing. Feltri, ed il sac. Prisutto Palmiro. A seguito del sopralluogo il suddetto Ente, sotto l’aspetto della tutela e della conservazione dell’immobile, non ebbe nulla da eccepire in ordine alla esecuzione dei lavori appaltati ed eseguiti. Non ha “nulla da eccepire” chi non ha conosciuto lo stato dei luoghi prima del “restauro” e questo vale per tutti coloro sono stati coinvolti a vario titolo nel restauro. Dal mio punto di vista sono stati apportati stravolgimenti allo stato dei luoghi mentre la rappresentante della sovrintendenza pensava al “concertino” e alle manifestazioni “culturali” che si potevano effettuare nel cortile superiore del santuario. In quella occasione ho contestato alla direzione lavori la totale sparizione di una stalla della quale precedentemente avevo presentato documentazione fotografica. (mi venne risposto che erano fotografie “vecchie” anche se vi erano fotografati i mezzi del cantiere). Sempre nella medesima occasione contestai il fatto che i detriti frutto delle demolizioni anzichè essere portati in discarica erano stati dispersi nei terreni del santuario ed in quelli circostanti il santuario.
Ultimati tutti i collaudi tecnici, relativi agli impianti realizzati all’interno dell’immobile ed acquisita tutta la documentazione propedeutica alla consegna provvisoria, ivi compreso il nulla osta da parte della Ditta appaltatrice in data 07/10/2008, nelle more dell’espletamento del collaudo, lo scrivente nel mese di dicembre 2008 (senza che fosse stato effettuato il collaudo tecnico amministrativo un mese dopo il tempo massimo della consegna) autorizzava la D.L. per la consegna provvisoria la cui data veniva fissata, dalla stessa D.L., per il giorno 06/03/2009. Data della quale non sono stato informato se non da persone estranee e nella stessa mattinata.
Alla data prestabilita, presso il Santuario di Brucoli, alla presenza dello scrivente, della D.L., dell’Impresa, del rappresentante della Curia, nella persona dell’ Ing. Feltri, (l’ing Feltri a quella data non rappresentava più la Curia era presente solo a titolo d’osservatore non ufficiale e ha tenuto a precisarlo) nonché del Rettore del Santuario, il Sac. Palmiro Prisutto, veniva effettata la necessaria ricognizione dell’immobile, al fine di redigere il prescritto verbale di constatazione. Ultimata la ricognizione venivano riscontrati degli inconvenienti in alcune lavorazioni, (su cui si è intervenuto in attesa della riconsegna per altre quattro volte) peraltro di modesta entità, che non inficiavano l’uso dell’immobile. Si invitava la Ditta alla loro completa eliminazione. A questo punto il Sac. Prisutto rifiutava la consegna per cui non rimaneva altro che attendere il collaudo dell’opera. che avrebbe già dovuto essere fatto, vedi nota del Dipartimento della protezione civile PROT. N. DPC/SISM/28550 ROMA, 20/04/2009 http://santuarioadonaibrucoli.blogspot.com/2009/09/non-tutti-hanno-fatto-il-loro-dovere.html .
(Il Prisutto poiché l’ing. Burgo gli aveva proposto un out-out – o così o dopo il collaudo - chiedeva un’ulteriore settimana per informare la Curia). In quella occasione il titolare dell’impresa dava ordine di sigillare tutta l’area del santuario, compreso il giardino e l’area verde impedendone di fatto anche la manutenzione ordinaria fino alla data attuale.
Successivamente il Rettore del Santuario richiedeva un altro sopralluogo alla Soprintendenza ai BB.CC. ed AA. di Siracusa che veniva effettuato in data 19/05/2009, a seguito del quale l’Ente ribadiva, con parere scritto, che i rilievi mossi dal Sac. Prisutto non riguardavano la sfera delle proprie competenze. Eccepiva, invece, sulla demolizione di un antico portale, e di altro già segnalato nella nota del 23 luglio 2008) riguardo al quale sono in corso delle verifiche (lo scrivente ha richiesto chiarimenti alla D.L.), che, in ogni caso, risulta fuori dall’appalto e non pregiudica l’uso dell’immobile e la sua riconsegna all’Ente proprietario come, peraltro, confermato dal collaudatore nella sua relazione dell’08 ottobre 2009.
Alla data odierna le operazioni di collaudo, sia statico che tecnico – amministrativo, possono ritenersi concluse ed il collaudatore ha richiesto, prima di emettere l’atto di collaudo, che venissero ripristinate delle lavorazioni giusta relazione del 08/10/2009. (lavori vari per alcuni dei quali è iniziato il quinto intervento)
Sentito il collaudatore, per le vie brevi, ultimati i lavori di ripristino, ordinati alla Ditta appaltatrice in data 16/10/2009, la data presunta per la riconsegna dell’immobile (giustamente meglio utilizzare l’espressione “immobile” perché l’antichità del monumento è stata quasi del tutto annientata) può essere fissata a metà novembre p.v.


IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
F.to(Ing. Paolo Burgo)
Sac. Prisutto Palmiro
Rettore del Santuario

giovedì 29 ottobre 2009

RICOSTRUZIONI DI SERIE A E DI SERIE .....






NELL'ATTESA CHE, ALMENO PER BUONA EDUCAZIONE, QUALCOSA SI MUOVA ECCO I NUOVI OSPITI DEL SANTUARIO ADONAI



IL 2 NOVEMBRE 2008, PER LEGGE, IL SANTUARIO DOVEVA ESSERE RICONSEGNATO.

In data odierna (29 ottobre 2009) ho ricevuto dalla prefettura di Siracusa la lettera qui allegata.
http://3.bp.blogspot.com/_mPE4E3UpU98/SumqKDfLfTI/AAAAAAAAEQk/HTukStyrGnA/s1600-h/1111.jpg
La prefettura di Siracusa era stata messa a conoscenza della vicenda dalla presidenza della Repubblica alla quale (nel luglio 2009) http://www.giornaledisiracusa.it/dico-la-mia/5000-dimenticato-da-tutti-il-terremoto-di-augusta.html mi ero appellato dopo aver constatato l’atteggiamento omissivo ed ostruzionistico della Protezione civile di Siracusa, della direzione lavori e dell’impresa che ha eseguito i lavori.
La prefettura di Siracusa ha scritto due (o forse tre lettere) alle persone ed istituzioni sopra elencate in merito alla mancata riapertura del santuario Adonai.
http://santuarioadonaibrucoli.blogspot.com/2009/08/risponderanno-al-prefetto.html
Purtroppo prendiamo atto che, a dispetto della legge sulla trasparenza e del diritto all’interlocuzione con le istituzioni, alcune di queste non si sono degnate di rispondere neanche alla persona del prefetto.
Il dipartimento della protezione civile nazionale, dal sottoscritto interpellato nel marzo 2009, perlomeno, nonostante la tragedia e l’emergenza del terremoto in Abruzzo, aveva risposto al sottoscritto, …. Ma era solo la fine del mese di aprile 2009.
http://santuarioadonaibrucoli.blogspot.com/search?updated-min=2009-01-01T00%3A00%3A00-08%3A00&updated-max=2010-01-01T00%3A00%3A00-08%3A00&max-results=32
Le vicende legate alla ricostruzione post terremoto del santuario Adonai meritano ormai l’attenzione della magistratura sia per i tempi troppo lunghi della ricostruzione sia del tardivo collaudo sia per la qualità dei lavori eseguiti che, di fatto, hanno totalmente annientato l’antichità del monumento e sia pure per come sono stati spesi i soldi stanziati per il restauro.
Benchè i lavori siano ormai finiti (2 maggio 2008) e benché il santuario finito e collaudato avrebbe dovuto essere riconsegnato per legge entro i sei mesi successivi, alla data odierna il santuario rimane chiuso e i vari passaggi “burocratici” avvengono mediamente uno ogni due-tre mesi. Quarantacinque giorni fa, aveva affermato il Responsabile unico del procedimento nonché funzionario della protezione civile che tutto era pronto e mancava “l’ultimo collaudo” che … ancora … aspettiamo.
http://santuarioadonaibrucoli.blogspot.com/2009_09_01_archive.html
È veramente sconcertante e sicuramente offensivo nei miei e nei nostri riguardi che in Abruzzo si consegnino le chiavi delle nuove case ai terremotati e qui, paradossalmente, vengono addirittura cambiati i lucchetti per impedire perfino l’ingresso nel giardino del santuario dove i lavori hanno devastato perfino la vegetazione plurisecolare.
Mi ero vergognato di appartenere all’Italia già nel dicembre 1990 in occasione del terremoto quando ci venne negata perfino la solidarietà. Mi sono vergognato di essere italiano – negli anni successivi - per la disparità di trattamento nella calamità, ma ritengo che ben altra VERGOGNA debbono provare certe istituzioni (anche dello stato e della regione Sicilia)e certe persone per le quali la ricostruzione è stata solo un “affare speculativo sporco e dal sapore clientelare” che ha solo moltiplicato la sofferenza inutile dei terremotati che ormai da 19 anni attendono di poter rientrare in possesso di una struttura (santuario Adonai) che appare già nuovamente degradata ancor prima della riconsegna, e che pur – sulla carta – è stato eseguito “a regola d’arte”.
Vergogna!
Brucoli, 29 ottobre 2009
Sac. PrisuttoPalmiro

domenica 18 ottobre 2009

RICOSTRUZIONE: TEMPI LUNGHI TEMPI BREVI

LETTERA APERTA AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE


SANTUARIO ADONAI DI BRUCOLI PRIMA DEL RESTAURO




IL PELLEGRINAGGIO DEL 5 AGOSTO







http://www.adonai.too.it/

Ore lunghe ore brevi.
Fu il titolo di un tema svolto quando ero alla scuola media negli anni sessanta.
Oggi ne svolgerei un altro: Calamità: tempi lunghi tempi brevi….

Egregio direttore,
era il 19 settembre 2009 quando il Giornale di Sicilia pubblicava con tanto di locandina esterna che il santuario dell’Adonai di Brucoli era pronto per essere riaperto. Mancava solo l’ultimo collaudo.
Nel frattempo è stato riaperto il palazzo Bellomo di SR (dopo cinque anni di restauro), era stato dato l’annuncio che anche il castello di Brucoli era stato riaperto (dopo due anni di restauro, ma, di fatto, solo per poche ore e solo per “passerelle” o occasionali manifestazioni). Qualche settimana prima era stato consegnato ( a chi?) il restaurato forte Vittoria. Irraggiungibile prima ed anche adesso.
Militarizzato da tempo il forte torre Avalos.
Chiuso ancora, da decenni, il castello svevo di Augusta. (Anche il piccolo museo della piazzaforte che vi stava dentro ha dovuto traslocare). Anzi è stato chiuso.
L’hangar per dirigibili di Augusta aspetta ancora.
Megara Hyblaea è tagliata fuori dai circuiti turistici e altri tesori del nostro territorio (per es. le catacombe del Mulinello) non li conoscono neanche i residenti.
Dalla Sicilia, da Augusta, è partito con un viaggio spettacolare il sommergibile Toti per trovare posto a Milano nel museo della scienza; ad Augusta arrugginisce in pace il suo sommergibile gemello Mocenigo.
La convinzione che mi sono fatta è quella che il “centralismo siracusano” domini tutto a scapito della periferia. Forse il turismo “a Siracusa” vale più di quello di Augusta.
Certo, Siracusa deve vivere di turismo,
invece Augusta deve morire di petrolchimico.
Ad Augusta sono sorti in questi ultimi anni vari alberghi: il Venus, la Cavalera, lo Zuppello, Campolato, vari bed-breakfast, in aggiunta al villaggio turistico di Brucoli, a Villa Marina, a villa e baia dei Cesari.
Una città che stava imboccando una strada diversa da quella indicata da amministrazioni miopi e forse troppo legate a quelle multinazionali che hanno devastato e saccheggiato il territorio e l’ecosistema e distrutto o seriamente compromesso la risorsa pulita del turismo.
Anch’io mi considero una sorta di “operatore turistico”, ma non nel senso classico del termine. Con il santuario dell’Adonai offrivo un servizio particolare, a gruppi e associazioni religiose desiderose di godere (senza le spese esorbitanti degli hotel) di un luogo fantastico ricco di fascino e di storia, offrivo un luogo di preghiera e di contemplazione, di pellegrinaggio, un luogo dove vedevo scorazzare felici nugoli di bambini e ragazzi che indossavano la divisa degli scout. Da quando iniziarono i lavori cosiddetti di “restauro” il santuario è stato chiuso ai fedeli. Oggi, 18 mesi dopo la fine dei lavori, il santuario è disabitato e chiuso.
Da oltre un anno e mezzo, per quella meravigliosa burocrazia siciliana, espertissima in abili disguidi e ritardi artificiosi, ma inattaccabile perfino dal ministro Brunetta, il Santuario dell’Adonai aspetta la fine del collaudo iniziato il 30 giugno 2009, dopo 13 mesi dalla fine dei lavori durati complessivamente 17 mesi contro i 12 previsti. Si capisce che i collaudatori devono svolgere un lavoro assai più pesante e impegnativo di quello dei muratori.
Per iniziare il restauro dell’Adonai sono occorsi 17 anni dal sisma del 1990. Per tutto questo dobbiamo dire un sentito grazie a quella Regione Siciliana che per altre cose (Termovalorizzatori e Rigassificatore) nei confronti del nostro territorio ha seguito iter ad “altissima velocità”. Accoglienza e turismo non devono avere nessuna precedenza nella zona nord di Siracusa, forse perché hanno deciso per noi la logica che ha fatto sparire Marina di Melilli.
Speravo che con 1.150.000,00 euro complessivi, stanziati con la legge 433/91 il Santuario tornasse all’antico splendore. Invece lo splendore della sua antichità è stato irrimediabilmente annientato, i lavori sono stati fatti male e pregiudicano già il futuro dello stesso santuario. Le mie proteste e le osservazioni sui lavori sono state considerate solo una scocciatura da quelli che avevano ottenuto l’incarico dalla regione siciliana.
Gli esposti alla Sovrintendenza, alla Regione, alla Protezione civile, inviati tempestivamente e preventivamente, venivano presi in considerazione solo dopo almeno due mesi di ritardo, quando il danno era ormai fatto. A documentare lo scempio di tale deprimente restauro sono rimaste le fotografie.
Qualcuno ha tentato perfino di addossare a me la colpa dei ritardi per via di queste osservazioni e per il fatto che prima ancora del collaudo, quando (10 mesi dopo la fine dei lavori) me lo volevano riconsegnare in quello stato pietoso, ho detto di no. A modo loro avrei dovuto soggiacere supinamente a quelle logiche del “qui comando io e lei stia zitto” e “o se lo prende così oppure non lo riavrà mai”. Vorrei ricordare che il sottoscritto per avere “il diritto alla ricostruzione” ha preso parte alle barricate dei terremotati del 1991 perché non voleva essere un cittadino di serie B.
Progettisti, impresa e funzionari, invece, si sono trovati tra le mani, senza aver mai lottato come abbiamo fatto noi, in un piatto d’oro (per lavori, incarichi e parcelle) una somma che è stata spesa male, che è servita solo per distruggere uno dei monumenti più belli e più significativi del nostro territorio.
La mia presenza quotidiana in cantiere era stata mal sopportata: cosa speravano, che consegnassi loro le chiavi e me ne andassi per tornare a distruzione finita?
Durante questi mesi, per salvare il salvabile e riottenere il possesso del santuario ho scritto a tutti: dal presidente della provincia a quelli della regione e perfino al presidente della repubblica;
ho scritto alla commissione di storia patria, all’assessore provinciale ai beni culturali perfino al ministro per i beni culturali;
ho scritto al prefetto e al presidente del consiglio;
ho scritto ai dipartimenti competenti della protezione civile locali, regionali e nazionali prima ancora del terremoto in Abruzzo, dove, in pochi mesi, a tempi di record hanno realizzato quello che qui in Sicilia non è stato possibile in quasi venti anni. Allora è d’obbligo pensare che le calamità non sono tutte uguali.
I funzionari della protezione civile nazionale e regionale sono troppo impegnati a presenziare nei luoghi disastrati lasciando totalmente sguarniti e incapaci di dare risposte gli uffici preposti, dove parlare con gli interessati è come cercare i morti sotto una montagna di fango, tanto per ricordare l’ultima tragedia dove, ancora una volta, le vittime rischiavano di essere considerate di serie B, perché siciliane.
Le poche risposte ottenute dalle istituzioni sono state di meraviglia e di sollecitazione; alcune non hanno mai risposto benché nei siti hanno la rubrica “contattaci”.
Ho contattato Porta a porta: nessuna risposta. Per l’Abruzzo si cambia persino il palinsesto.
Ho contattato più volte Mi manda rai tre: due risposte: “Ne parleremo in redazione”. Ne staranno ancora parlando.
Ho contattato Report, Ballarò, Anno zero, Buon giorno regione, Bell’Italia. Niente. È passato troppo tempo dal terremoto del 1990. Il caso è (dovrebbe essere) chiuso.
Striscia la notizia: “Grazie per avercelo segnalato”!
Un politico importante della provincia di Siracusa, che ricopriva il ruolo di assessore alla ricostruzione, oggi parlamentare regionale, era stato informato della mancata riconsegna appena il 1° settembre 2008 e aveva promesso “subito” il suo interessamento.
Mi è venuto il sospetto di aver pestato i piedi a qualcuno potente o importante, ma che non è stato all’altezza del compito.
Da settimane vedo il presidente del consiglio che consegna le chiavi delle nuove case: al santuario dell’Adonai, invece, cambiano perfino i lucchetti ai cancelli, impedendo perfino di prenderci cura della vegetazione secolare e di quella ornamentale.
Ad Assisi, a L’Aquila hanno raccolto i frammenti degli affreschi con i setacci: al Santuario Adonai sono stati addirittura distrutte parti architettonicamente e storicamente rilevanti, lo ha riconosciuto - ma solo a lavori finiti - perfino la sovrintendente di Siracusa imponendone il ripristino.
Eppure il progetto di restauro aveva avuto preventivamente tutti i visti e le approvazioni. Ma questo progetto personalmente non l’ho mai visto prima dell’approvazione. Solo dopo l’inizio dei lavori ho potuto conoscerlo man mano che i lavori avanzavano e sin da subito ho capito che il Santuario avrebbe perso per sempre il suo aspetto antico.
Nell’estate del 2007, quando ancora erano in corso i lavori di restauro, era tornata dopo sette anni una troupe di Linea Blu della Rai a fare le riprese sul santuario, ma giunti sul luogo mi dissero: “Scusi, Padre, ma dov’è andata a finire l’antichità di questo santuario?”.
Anche in queste ore, sette mesi dopo il terremoto, il presidente del consiglio è andato in Abruzzo a distribuire sorrisi e a consegnare chiavi. Qui grazie alla regione Sicilia e, grazie alla protezione civile regionale, dopo quasi 19 anni dal sisma possiamo ancora attendere: siamo siciliani tenaci … nell’attesa.
Una volta in Italia esisteva il reato di “omissione di atti d’ufficio”. Ma, come sappiamo, in Sicilia o questo tipo di reato non esiste, oppure la regione Sicilia, non fa parte dell’Italia. Oppure gli appalti sono stati dati “alla siciliana”. Il terremoto del 1990 lo ha ben dimostrato.
Brucoli, 18 Ottobre 2009
Sac. Prisutto Palmiro


CHE TRISTEZZA VEDERLO CHIUSO E DESERTO